Sconfitti, non domati!

Taufers – Gherdeina 2.0

La partita tanto attesa arriva trovandoci in una situazione non proprio ottimale: gli strascichi della mattanza col Brunico ci sottraggono Cris e Mirko, a cui si aggiungono altri assenti eccellenti; la preparazione della partita in settimana e’ stata pero’ ottimale, e partiamo quindi per Campo Tures (anzi, Villa Ottone, per capire dove giocavamo ho dovuto consultare Google Maps…) con il giusto carico di tensione agonistica ed entusiasmo.

Scendiamo quindi in campo con FILIP DANGO RAOUL SAS MAX JEREMY FEDE MARTIN MORIZ PABLO HANNES.

Che si tratti di una squadra tosta lo sapevamo gia’, e il campo lo dimostra fin dall’inizio: i nostri avversari fanno solo una cosa, ma la fanno bene, benissimo, anche perche’ sugli esterni hanno due schegge e in mezzo al campo un regista dai piedi fatati. Per cui il copione del primo tempo ci vede assediati, con palle gol che fioccano e con i nostri difensori che devono continuare a rincorrere avversari che paiono imprendibili. Alcuni giocatori sono un po’ spaesati, anche perche’ non giochiamo col nostro consueto sistema di gioco, e quindi la manovra ne risente. Rischiamo, rischiamo molto e creiamo poco, anzi nulla: in tutto il primo tempo non riusciamo mai a dare l’idea di essere pericolosi. Arrivare con lo 0.0 all’intervallo è quindi un mezzo miracolo, ma la fortuna, fin qui dalla nostra parte, ci chiedera’ il conto a breve…

Rientriamo in spogliatoio consci che per non uscire con le ossa rotte bisogna cambiare molto: si comincia con un cambio tattico, con l’ingresso di Hen per Jeremy e il cambio di modulo, per tornare a schierarci con la nostra consueta pelle; ma il cambiamento piu’ importante è nella testa dei ragazzi, che decidono che è ora di far vedere come abbiamo fatto 18 punti sui 21 a disposizione.

Se qualcuno fosse arrivato al campo all’intervallo, vedendo i primi 15 minuti non avrebbe avuto dubbi: la squadra che comanda la partita è quella ospite, con bel fraseggio e incursioni da parte degli esterni che mettono a dura prova la capolista, anche se non arriviamo ad impensierire il portiere. Ma nel momento in cui cominciamo ad accarezzare l’idea di poter fare bottino, la dea bendata decide che è il momento di saldare i conti: una nostra azione offensiva viene infatti prontamente ribaltata, e dopo un paio di sfortunati rimpalli, la palla arriva ad una punta, che viene, fortuitamente,  a trovarsi completamente libera. Nulla puo’ Filip e prendiamo l’ 1.0 nel nostro momento migliore! Di li a poco subiamo anche il secondo gol, e a questo punto ci si potrebbe aspettare un crollo definitivo, che pero’ non avviene: rimaniamo infatti in partita, cercando di costruire e combattendo su ogni pallone (da segnalare l’ottimo debutto dell’allievo Eliseo che, subentrato a inizio ripresa ad Hannes si batte come un leone, come del resto tutti).

Non abbiamo grandi occasioni, ma ci proviamo fino alla fine: anche Robin, non al top, si fa notare per un tiro alto dopo bella azione individuale, ma oggi non è davvero giornata, purtroppo: nonostante il grande impegno di tutti, non troviamo il guizzo per riaprire il match che scivola cosi’ verso la conclusione. Nei minuti finali entra Martin P. per un esausto Dango; e’ l’ultima cosa da annotare per il big match che lancia la fuga del Taufers, ora a +6.

Il fischio finale ci lascia quindi l’amaro in bocca per il risultato negativo, ma anche la consapevolezza che, dopo 8 giornate, siamo davvero sulla strada giusta. A parte un paio di strilli contro dei compagni che si stavano sacrificando fuori ruolo, che non ho per nulla gradito, abbiamo giocato da squadra, sacrificandoci per i compagni e lottando su ogni pallone per 90 minuti. Il gruppo c’e’, e anche i piu’ giovani hanno ormai colmato il gap dovuto al salto, non sempre indolore, dagli allievi alla juniores. Ora, il primo tempo è stato orribile, e capisco lo scetticismo che puo’ esserci vedendo la formazione di partenza, che sicuramente ha condizionato il nostro modo di giocare. Ma l’obiettivo di limitare i danni era quello che avevamo in testa per i primi 45 minuti (e con una bella dose di fortuna ci eravamo riusciti) per poi giocarcela a viso aperto nella ripresa. E ci abbiamo provato… poi nel calcio ci sono anche gli avversari, e dobbiamo riconoscere che, oggi, sono un gradino sopra di noi. Non come il Lazfons lo scorso anno, che era di un altro livello. Un gradino. Uno solo. E col lavoro e lo spirito che stiamo dimostrando, di qui all’incontro di ritorno questo dislivello puo’ essere colmato.  A fine partita ho fatto i complimenti ai ragazzi: anche se esteticamente la nostra non è stata sicuramente una bella partita, agonisticamente abbiamo dato tutto. Tutti e 15 i giocatori impiegati. E c’e’ da essere fieri di loro.

Ora, prendiamo la cattiveria e la voglia dei secondi 45 minuti (e lo spirito di sacrificio di tutti i 90) e manteniamo SEMPRE questa mentalita’, quando si gioca con la prima come quando si gioca contro l’ultima, a inizio partita ma anche al minuto 93, e  di punti in giro ne perderemo ben pochi. Ne sono convinto.

alla prossima

Jose’ Muchinho

 

 

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